diario di cammino di Gabriella Bellenzier (ottobre 2004)
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16 settembre: Pamplona
La giornata è limpidissima e si cammina bene. Un ragazzo compera un litro di latte e lo dà al suo cane lupo, compagno nel suo viaggio. Qualche frase in spagnolo e sono di nuovo sola… per modo di dire, perché prima o poi ci si ritrova. Ognuno va col proprio ritmo. Io vado piano. Voglio fare foto, parlare alla gente, ammirare questa natura così diversa. Per le conoscenze c’è tempo la sera!
Arrivo presto a Pamplona. Il libretto guida consiglia di visitare questa città e io visito tanto: locali caratteristici, la grande immensa piazza con il Panteon e palazzi storici. Tutto molto interessante, ma mi ricorda le insurrezioni di questi anni.
Naturalmente qui la fa da padrone il toro: terra di corride. Piazze e vie sono dedicate a questo animale. Un po’ contrariata e anche stanca cerco la cattedrale, ma la trovo chiusa. Mi dovrò abituare, perché le chiese in Spagna hanno un orario, come i negozi.
Comunque per arrivare qui ho percorso un tratto coperto da fiori di zafferano, siepi di more mature, cespugli a filare di pepe… e la gente che nei piccoli borghi ti saluta con “Buon Camino” ti ricompensa: finalmente mi sento un po’ pellegrino!
A cena per la prima volta mangio la sopa con l’aglio, antico piatto per il viandante. Mi è piaciuta e la proporrò su a Fernazza!

17 settembre: Puente la Reina
Come minimo 5 km di cemento per uscire da Pamplona, ma poi il sentiero si snoda per colline. A mezzogiorno sono sul Colle del Perdon dopo aver fotografato la Fonte del Diavolo. Tutto il percorso è segnato da religione, storia e leggende.
Vedo da lontano i Pirenei che ho attraversato e scendo. Pale eoliche girano mosse dal vento. Tutti i colli sono ornati da queste attrezzature. Il panorama è fantastico! Verso il nostro andare abbiamo la Spagna ai piedi.
Per Calle Major arrivo al tanto decantato ostello. È una struttura municipale ma molto cadente. Mi ricompensa però la città. Il bellissimo Ponte Romano illuminato, fatto costruire per facilitare il passaggio dei pellegrini sul Rio Arga.
Qui ci sono chiese e musei con la loro sfarzosa ricchezza. Io vado anche al mercato. Con un cannello a gas pelano i grossi e piccoli peperoni. Tutti i banchi sono pieni di questa verdurra che si coltiva particolarmente in questa zona della Spagna e che è molto richiesta.
La chiesa di Santiago a Puente la Reina finalmente riapre e posso vedere la statua lignea di
S.Giacomo non come un guerriero ma come un pellegrino: piedi nudi, bastone in mano e di carnagione nera. Mi piace!
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