diario di cammino di Gabriella Bellenzier (ottobre 2004)
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13 ottobre: Hospital de Cruz
Anche oggi mantella e non. Questa sera fa anche freddo ma i termosifoni sono caldi. Sono in un bungalow col tetto di paglia per ricordare le costruzioni d’un tempo. Nel mezzo c’è un gran camino tutto curve e sulla polvere ci sono le firme dei pellegrini del 2000. Tutto il Camino de Compostela avrebbe bisogno di pulizia e fondo e manutenzione!
Da due giorni sono nel regno della pietra, dalle siepi a tutto il resto. Oggi per diversi chilometri ho camminato su una via romana antica: sembra la Via Appia, solo un po’ più scalcagnata. Però si vedono i segni delle ruote lasciati nel tempo. È emozionante! Tutto il sentiero è un brillio perché è una pietra speciale.
Ieri in una piccola cappella abbandonata ho notato che hanno lasciato la roccia come pavimento, così come stava, molto ripida. Un piccolo altare e l’acquasantiera scolpiti nella stessa. Ora ci sono messaggi di pellegrini di ogni nazione. Un grande mucchio sull’altare di sassi e bigliettini a quel Dio che chiunque Esso sia viene implorato e ringraziato!
Comunque su questo Camino ci sono più giovani che non. Domani le previsioni spagnole mettono neve!

14 ottobre: Casanova
Ancora pioggia e vado. A Palos de Rei ritrovo Silvia, l’argentina. Si mangia una sopa, pan e vin. Lei non può camminare: ha male alle ginocchia e così arriverà a Santiago in taxi. Ci diamo appuntamento per domenica ore 12, alla messa solenne in Catedral.
La tappa di oggi era troppo lunga e così in questo rifugio stanno arrivando tante persone già viste. La pioggia ridimensiona tutti i progetti fatti la sera prima. È un posto solitario, ma nuovo e si sta bene anche se l’ospitalera è un po’ burbera, col fazzoletto alla spagnola e mette tutti in riga.
Arrivo con una francese che non vedevo dal principio. Le scatto una foto alla storica Sacra Croce e poi via di nuovo sotto la pioggia e sono qua perché, come altri, ho deciso di fare basta. Ora si lava poco perché niente asciuga. Mi cambio spesso ma con la roba lavata solo dalla pioggia. Non trovo una sugadora e questa sera mi sistemo i pantaloni con l’asciugacapelli a muro! Anche questo fa parte del Camino de Santiago.
Rivedo anche Heinz e provo a parlare in tedesco, ma è tutto da ridere. Chiacchiero invece molto bene con due ragazze arrivate in bici: per forza, sono di Bologna. Dopo molto insistere con l’ospitalera, burbera ma generosa, si possono fermare. Questo rifugio è solo per chi va a piedi. Penso che Magda e Michael oggi sono a Santiago. Avevano i giorni contati. Ma li rivedrò. Andrò in Polonia con le diapositive!

15 ottobre: Ribadiso de Baixo
Ieri sera una ragazza spagnola mi ha riportato la pila. Gliela regalo perché ne ho comprato un’altra. Se l’è guadagnata dopo che l’ha portata per sei giorni nello zaino. Un vero gesto di amicizia!
Dopo giorni di pioggia, oggi funghi bellissimi, porcini tutti in fila, ombrelle grandi… la prima reazione è di raccoglierli. Poi ricordo che sono in Spagna a piedi…
I boschi da giorni sono di eucalipto. Sono piante portate qui per ordine di un ministro, però hanno invaso la terra e soffocano la flora e le conifere del luogo. Spesso l’uomo interviene a sproposito!
Oggi rivedo pellegrini amici coi quali avevo condiviso la calura delle Mesetas. Questa sera invece sono seduta sul davanzale con il termosifone caldo. Sono nel più bel albergue del Camino: rustico, spazioso, funzionale. Mi manca un po’ la compagnia che è andata avanti. Ci rivedremo domani! Rivedrò Pascal l’artista di Marsiglia e Nelly sua moglie, l’americano gentile con la sua compagna Marie Lourdes, l’alemanno misterioso un po’ galante, la Natia giovane persona un po’ fragile con segreti nel suo cuore, come tutti noi del resto!

16 ottobre: Pedrouzo Arca
Anche oggi cammino con la pioggia. Qualche foto veloce. Mi fermo un po’ nei piccoli borghi. C’è veramente odore di vita antica. Case che, anche ristrutturate, mantengono il loro mistero e i loro segreti. Ma il “misterio” più grande di questo camino sono le persone che diventano dei camminatori speciali.
Una donna, vedendomi arrivare, si fa il segno della croce. Io chiedo perché. “Voi siete el Misterio!” risponde. Mi fermo dopo 20 km. Son tutta bagnata. Ritrovo amici e si cena insieme. Domani arriverò con loro a Santiago. Verranno con noi anche tre ragazze di Livigno. Intanto vedo continuamente cose strane. Entrano nelle piccole chiese incustodite e fanno il timbro su pacchi di credenziali per avere il documento con tutti i timbri. Pagano, anche. Persone che nascondono l’auto, si sporcano gli scarponi per mostrare che hanno camminato e poi li ritrovi la sera nel rifugio del pellegrino dove non si paga. E non sono i giovani che fanno questi imbrogli!

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