Questo sito NON fa uso di cookie di profilazione, ma utilizza cookie tecnici e di terze parti per garantire una miglior esperienza di navigazione.  
WebCam cammino
CRTVG

-
-
 
Non sempre le WebCam sono attive e funzionanti. Sono "live" con ovviamente un minimo di "differita".

Pellegrini arrivati oggi
a Santiago
e le statistiche ufficiali
Clicca qui: >>>
cammino di Santiago - filmato

Maurizio A. (BL): Il diario del mio cammino - Estate 2024
Clicca qui e vedi Album fotografico completo del cammino

24° giorno di cammino: da Oncina De La Valdoncina a Hospital de Órbigo (24 km)

Lunedì 16 settembre
Le Meseta, infinite distese pianeggianti, apparentemente identiche per chilometri e chilometri. Molte persone, durante il Cammino, scelgono di evitarle, di prendere un mezzo per superarle. Troppo simili, per troppo tempo.
Ma nulla rimane identico per sempre, nemmeno per un minuto, nemmeno le Meseta; i loro appezzamenti di terra variegati, il vasto cielo che le sovrasta, piante, foglie aggrappate ai loro rami e fiori che ondeggiano sulle note di una musica silenziosa e armonica. E poi ancora, giornate di pioggia e l’inclinazione dei raggi solari che allungano e accorciano l’ombra di chi le attraversa.
Per me è impossibile pensare che possa esistere anche un solo paesaggio identico e ripetitivo. I paesaggi identici sono quelli di chi si muove troppo velocemente. La velocità è una sfocatura. E allora sì, in questa sfocatura, il mondo appare identico, o molto simile, quasi banale. Fermandosi per mettere a fuoco, invece, si scopre un mondo che accoglie i nostri pensieri e le nostre sensazioni. Un mondo in continuo mutamento.
Noi stessi non siamo ciò che eravamo cinque minuti fa. Siamo in costante movimento, in costante cambiamento. È come la storia del fiume che tutti conoscono: l’acqua sembra sempre la stessa eppure non lo è mai.

23° giorno di cammino: da León a Oncina de la Valdoncina (14km)

Domenica 15 settembre
Volevo riposarmi. Fermarmi nella città di León. Avevo preso una stanza in albergo per trovare un po’ di intimità, ma alle 10 del mattino ho deciso di continuare il cammino senza pause.
Altri addii. È una cosa a cui non ci si può sottrarre nel corso di questa esperienza. Ti aspettano sulla soglia della porta, inchinano il capo, ti indicano gentilmente la via, ma allo stesso tempo ti obbligano a proseguire.
Seduto di fronte al museo della città, mi chiedo quanti altri inchini riceverò.
Quante altre lacrime abbandoneranno i miei occhi. E poi, ho perso gli occhiali da sole. Li amavo molto. Mi permettevano di lasciar sgorgare acqua e sale tra le palpebre ovunque mi trovassi lungo il Cammino.
La struggente bellezza e l’infinito vuoto degli addii ne circoscrivono l’immensità.
Ed io desidero conoscerla, così scrivo qualcosa che forse non leggerai.
A te che esisti, a te che non esisti. A te che passeggi e a te che siedi di fronte a una cattedrale. Osservo i tuoi passi. Leggo i tuoi sorrisi. Invento i tuoi pensieri. Vago seguendo il tuo profumo.
Intuisco i tuoi sguardi. Amo immaginarti ed amo amarti. Vivo nell’attesa di un evento impossibile, vivo nei passi che abbiamo percorso, vivo davanti a un paesaggio fatto dalle trame dei tuoi ricordi. La tua forma perfetta è quella di migliaia di pensieri. Di amore. Di gratitudine. Di infinita bellezza.
Gli inchini continueranno ad ondeggiare dinanzi a me, mi scuoteranno, mi svuoteranno, mi faranno ridere e mi faranno piangere, ed io non mi abituerò mai.

22° giorno di cammino: Mansillas de las Mulas - León (18km)

Sabato 14 settembre 2024
Susanna è reale. Proprio ieri parlavo dell’aiuto reciproco che i pellegrini sono soliti darsi.
Prima di ieri, parlavo di come le persone lungo il Cammino non siano ostacoli, ma compagni di viaggio. È come se ognuno di noi fosse una piccola parte di una fisarmonica che giorno per giorno si allunga e si ritrae. A volte siamo vicini, quasi compressi, altre volte riempiamo gli spazi più ampi.
Eppure, ieri Susanna, una donna spagnola che vive nella città di Mansillas, mi ha ripreso puntualmente. Credo che abbia scelto me perché stavo in piedi davanti a un tavolo a parlare con diverse persone, agitando mani e braccia. A grandi linee, la nostra conversazione è stata:
Il Cammino è sacro e merita rispetto.”
“Lo so, cerco di scriv ..."
Quando stai facendo il Cammino devi conoscere noi, la gente del posto.”
“Ma è quello che sto provan ...“
Non dovete stare tra di voi pellegrini. Chiudervi. Dovete conoscerci. Noi spagnoli conosciamo il suo significato, anche se non l’abbiamo percorso. Non l’ho mai percorso, ma ne conosco l’anima. Il Cammino è la calma, l’ospitalità, il giusto peso delle cose. Ciò che noi spagnoli, che abitiamo lungo il Cammino, incarniamo nel nostro modo di essere e di vivere la vita.”
“Non ci ... onestamente a questo non avevo pensato. Lo terrò a mente.”
Pepe ... porta un vino al mio amico italiano.”
Visitare un luogo, assorbirne la vita e la vitalità, richiede una semplice cosa: il rispetto. Richiede un po’ di sensibilità, richiede un po’ di attenzione, richiede un po’ di tempo e qualche errore di valutazione.
Superare le proprie paure non richiede coraggio, ma un po’ di amore nello sguardo.

Visitare un luogo, assorbirne la vita e la vitalità, richiede una semplice cosa: il rispetto. Richiede un po’ di sensibilità, richiede un po’ di attenzione, richiede un po’ di tempo e qualche errore di valutazione.
Superare le proprie paure non richiede coraggio, ma un po’ di amore nello sguardo.

21°giorno di cammino: Bercianos del Real Camino - Mansilla de las Mulas

Venerdì 13 settembre
Ventuno albe e ventuno letti diversi, seicentomila passi, centinaia di conversazioni brevi e profonde. Alcune lunghe, altre divertenti, altre ancora capaci di abbracciare tutte le sfumature che uno scambio può portare.
Ripercorro i miei pensieri in quella che mi sembra essere la giornata più terrena che abbia sperimentato finora. Ho rallentato molte volte per osservare ciò che mi circondava: un frutto illuminato dal primo raggio di sole, un pellegrino le cui soste si alternavano con un ritmo regolare, una pellegrina, una donna sulla cinquantina, seduta su una roccia. Le ho chiesto come si sentiva. Stava ascoltando solo la sua musica preferita e, gentilmente, mi ha soffiato via.
Poi, all’improvviso, è successo di nuovo qualcosa di ultraterreno.
In lontananza ho visto un uomo che procedeva molto lentamente. L’ho raggiunto e affiancato, senza alcun timore, con naturalezza, come se fosse un amico. Camminava nello stesso modo in cui io camminavo quattro giorni fa. Lentamente, molto lentamente, sopportando il dolore.
John, un uomo australiano di settant’anni, mi ha raccontato il suo viaggio, tutti i Cammini che ha percorso finora e i suoi piani per questo cammino. Si fermerà a León, da dove ripartirà per l’Australia per sistemare alcune questioni personali. L’anno prossimo tornerà per terminare il Cammino francese. Avevo solo voglia di ascoltare. Cinque chilometri più tardi, percorsi senza alcuna fretta, giungemmo alla sua destinazione di oggi: El Burgo Ranero.

20° giorno di cammino: Terradillos de Los Templarios - Bercianos Del Real Camino

Giovedì 12 settembre
Il risveglio ha portato con sé un desiderio di leggerezza. Sotto un cielo pastello, in un panorama velato di azzurro, penso alle sfumature lievi dell’amore. Ai momenti in cui la persona al tuo fianco diventa tutti i luoghi del mondo in cui vorresti essere, nello spazio e nel tempo.
Lenti ed inesorabili, i granelli di sabbia della mia clessidra di oggi consumeranno circa 25km. Mi accorgo che tempo e spazio sono a mia disposizione. Abbastanza per scrivere una lettera d’amore. Una pratica antica, ma ancora viva e pulsante lungo il Cammino. Qualcosa che ogni pellegrino impara a fare, che sia con le parole, con la musica, con la pittura, o con i gesti cortesi verso il prossimo.
A te, Subida, mi amor.
Cammino in questi paesaggi calmi e accoglienti, piatti ma intriganti. Mi mancano le tue inclinazioni. Vederti e sentirti. Quanto tempo è passato. Sembrano essere scivolate via intere stagioni dopo l’ultima volta, come se queste volteggiassero con la stessa rapidità con cui le eliche di una girandola frusciano nel soffio del vento. Mi chiedo se ti rivedrò ancora.
La prima volta che ti vidi dinanzi a me, sinuosa, regale, interminabile, i miei passi portavano il dolore. Eri lì, immobile, e per un attimo ebbi paura che il mio dolore potesse crescere ancora. Ma percorrendoti, dapprima con delicatezza poi con innata naturalezza, le mie fitte e i miei tremori cessarono.

19° Giorno di cammino: da Carrión de los Condes a Terradillos de Los Templarios

Mercoledì 11 settembre 2024

Prima che sorgesse il sole, le sagome degli alberi in lontananza, il rumore dei passi e la brezza mattutina. Il brusio di una domanda nella mente.
Come tornare alla realtà dopo questa esperienza? In questo momento, per me, la realtà è quella di dedicarmi a una sola azione ogni mattina: camminare. La realtà, in questo momento, è condividere i pasti, i luoghi di riposo e persino i medicinali con persone che sono tanto vicine a me quanto sconosciute. La realtà, ora, è la consapevolezza di convivere con un dolore che mi accompagna lungo il cammino, sia fisico che spirituale; è la consapevolezza di sentirmi legato ad un’intensa forza..
Arthur Schopenhauer – non il filosofo più allegro del pianeta – ha scritto, all’inizio del suo trattato "Il mondo come volontà e rappresentazione: C’è una mano che tocca una terra e un occhio che vede un cielo”. È l’unica cosa che ricordo, ma è essenziale. Esistono tante realtà quante sono le rappresentazioni che ne vengono fatte, e ognuno di noi crea la propria rappresentazione.
Capisco a cosa si riferisce la domanda che mi è stata posta, ma contemporaneamente non voglio accettarla come un assunto, come la rappresentazione di una realtà unica e immutabile.
- È realtà vivere le nostre vite senza trovare il tempo di leggere un libro?
- È realtà condurre le nostre faccende private senza mai trovare il tempo di accettare l’invito di un’amica?
- È realtà sentirsi costretti a stare in un ambiente in cui non si è apprezzati?
- È davvero realtà vivere in un ambiente in cui non riusciamo mai a sorridere?

18° Giorno di cammino: da Frómista a Carrión de los Condes

Martedì 10 settembre 2024

Per chi viaggia da sola. Qualcuno mi ha chiesto se fosse sicuro intraprendere questo Cammino da soli.
- Prima cosa: la maggior parte delle persone che si spostano da sole lungo il cammino sono principalmente donne. È nella loro natura, nella vostra, affrontare l’ignoto, troppo spesso, senza alcun supporto. Molti uomini si mostrano duri e irremovibili, ma poi, di fronte a una lacrima o a un sorriso, rimangono pietrificati. Mi chiedo dove finisca tutta la loro forza quando si trovano di fronte alle loro emozioni.
- Seconda cosa:
molte donne, partite da sole, hanno trovato rapidamente un gruppo, altre invece una nuova amica o un nuovo amico, e hanno incontrato persone con cui proseguire.
- Terza cosa: è praticamente impossibile definirsi soli lungo questo cammino. Chiunque vi incontri o vi veda da lontano non ha la più pallida idea di chi voi siate, ma conosce perfettamente ciò che state facendo, probabilmente ciò che state provando, e, ancora, le difficoltà che state affrontando.
Ognuno di noi, nonostante stia muovendosi nella stessa direzione e nonostante viva l’alternanza di momenti sereni e difficili, mantiene la propria unicità.
Ma per rassicurare le più dubbiose, vi elenco una serie di situazioni apparentemente banali per dimostrarvi quanto sia semplice legare con altre persone e, magari, condividere con loro una parte o tutto il percorso. Le cose che sto per elencare sono realmente accadute, alcune a me, altre alle donne con cui ho parlato. Sono cose molto semplici, non aspettatevi chissà quale miracolo; anche se in questo caso, visto che cerchiamo qualche rassicurazione, è meglio che non si tratti di un evento miracoloso, ma di una situazione più comune e quotidiana.

Day 16: Hornillos del Camino - Castrojeriz (20 km)

Una campana suona l’inizio della Messa, un cane abbaia all’unisono. Mi trovo in un paesino delizioso che non avrei mai visitato se non fosse una tappa di questo percorso: Hornillos del Camino.
Lungo il Cammino tutto è imprevedibile, dal momento in cui le palpebre si schiudono precedendo il sole, a quando, immerse nel suono dei profondi e lenti respiri dei pellegrini, si chiudono.
In questo viaggio, vedo le palpebre come labbra che dialogano instancabilmente per ore con l’ambiente che le circonda e le interroga, fino a quando giunge la notte e finalmente tacciono.
In questi dialoghi si parla di dolore, di malinconia, di sorrisi e risate, di idee; sono un continuo meravigliarsi. In certi momenti, la luce emessa da questo miracolo, fatta di scenari e di persone che mutano continuamente, è così intensa che quasi si accarezza il desiderio di dissolversi con essa, attendendo che passi.
Ma non passa. Continua a illuminare. Fa fluire la condivisione delle cose più intime, fa da cornice a uno scambio di pensieri tra due sconosciuti, tra le rovine di una cattedrale, infonde la certezza che ogni giorno porterà con sé le sue sfide e le sue risoluzioni.
Vorrei poter dire che esiste una guida per trovare la frequenza di questa meraviglia.
Vorrei poter raccontare cosa ho scoperto sfogliandone le pagine. Vorrei poter dire che esiste un modo preciso e puntuale grazie al quale riuscirai ad ascoltare la tua melodia, in armonia con ciò che ti circonda.
Ma posso solo cercare di rallentare i pensieri e trascriverli. Posso offrire ciò che ho percepito. Posso soltanto dire di come ieri sera ho ascoltato il suono di una campana.

Day 15: Burgos - Hornillos Del Camino (20 km)

Ho lasciato da qualche ora Burgos, finalmente. In questo periodo, più grandi sono le città, più mi stanno strette. Ma ricordo con affetto il primo giorno, quando respiravo l’aria fresca di una giornata di sole sotto un cielo di altocumuli, mentre aleggiava nell’aria un ridente profumo di zucchero.
Era il profumo delle giornate di paese, colme di chiacchiere e risate spontanee, di quelle giornate in cui i buoni propositi e le diete si dissolvono nell’attimo, versando in noi passato, presente e futuro. Burgos aveva lo zucchero nell’aria.
A volte ho voglia di sentirmi vagamente piacevole alla vista, per me stesso. Leggendo l’Hagakure, la via del Samurai, ho scoperto che anche i guerrieri giapponesi non lasciavano mai le loro dimore se non impeccabilmente vestiti. Sapevano che chiunque li avesse incontrati avrebbe visto nel loro aspetto il loro signore. Credo che il rispetto per noi stessi, per ciò che rappresentiamo e per ciò in cui crediamo vadano di pari passo.
Così ho acquistato un capo a Burgos, con il budget di un pellegrino, per me stesso e per il freddo del mattino. Non ho scelto una felpa né una giacca tecnica, consapevole del fatto che gli outfit sportivi mi stanno prosciugando il sorriso. Ho scelto un capo semplice, niente di invidiabile, ma nel contesto in cui mi trovo, eccezionale: un maglione color vino. Detto questo, il mio rispetto per i capi tecnici che si lavano e si asciugano in fretta rimane intatto.
Burgos, grazie per avermi accolto, grazie per le tue vie alte e per quelle segrete, infinite grazie per il tuo profumo di zucchero. Grazie per i tuoi maglioni color vino. Grazie per avermi mostrato i tuoi abitanti vestiti in tinta con le mattine, i pomeriggi e le chiassose serate in compagnia. P.S. Sono giunto a Hornillos del Camino procedendo a una velocità talmente bassa che mi verrebbe più facile chiamarla vibrazione. Ma sono fiero di aver superato il mio dolore, vibrando fino a qui.

Giorni di cammino n° 13 - 14 Sono a Burgos ... il mio ginocchio mi dice di andare piano!

Volevamo creare delle guide emotive per raccontare il modo in cui vivevamo i viaggi, offrendo coordinate legate alle nostre emozioni per tracciare una strada che procedesse dentro di noi e verso nuovi luoghi da scoprire.

Passione ed emotività.
Istinto, intuizione,
il suo impareggiabile senso estetico.
L’avrebbe scritta lei,
l’avrei fotografata io.

Non credo di dover elencare gli alberghi migliori o i ristoranti più divini per incoraggiare qualcuno ad abbandonare la propria routine, anche solo per un po’, e partire. Questi luoghi si possono trovare con una certa facilità oggigiorno: magari seguendo un’esteta o un palato sopraffino su Instagram, oppure leggendo una delle tante guide, blog o siti di viaggi. Ciò che invece è più difficile trovare sono i propri desideri, ciò che vorremmo far emergere durante il nostro viaggio, e i nostri filtri, cioè ciò su cui dovremmo focalizzarci senza lasciarci inondare dalle continue distrazioni.
Oggi sono al mio secondo giorno a Burgos, una cittadina situata nel nord della Spagna, nella regione della Castiglia e León. Ci sono la magnifica Cattedrale di Santa Maria, stradine medievali, antiche mura, piazze brulicanti di energia e, infine, favolose tapas nei bar locali. Ma quest’oggi non sono i luoghi da visitare o i cibi da assaporare a definire il mio viaggio, ma gli addii. Ho iniziato questo cammino da solo, curioso di ciò che sarebbe accaduto. Ho rapidamente costruito una famiglia improvvisata: una donna brasiliana, una ragazza giapponese e un ragazzo americano. Camminando, abbiamo parlato per ore delle cose più intime e di quelle più frivole, condividendo un’esperienza piena, completa. Ma oggi devo dare la priorità a me stesso, anche se vorrei rimettermi in marcia immediatamente.

Day 12 Agés - Burgos (22km)

Mentre procedo, lievemente infastidito da un dolore intermittente, la natura che mi circonda richiama la mia attenzione. Noto che le fronde degli alberi e la vegetazione ai lati della strada, sospinte dal vento, continuano a danzare lungo tutto il percorso della tappa di oggi.
La sensazione che le foglie, i petali dei fiori, i piccoli frutti appesi ai ramoscelli lungo il sentiero stiano danzando diventa sempre più insistente, mentre il paesaggio, che muta lentamente davanti ai miei occhi, non mi accompagna, ma mi accoglie. Succede quasi ad ogni passo.
Giungo in un piccolo pueblo, un paesino che si chiama Orbajeca Riopico, adornato con fiori disposti su casse di legno colorate, vasi a pois, pneumatici rosa, rossi e blu.
Nella visione occidentale i fiori sono meravigliosi, ma fragili. Fortunatamente, amando il Giappone, ho fatto alcune scoperte; una tra tutte è che il fiore può essere simbolo di grazia, abilità, adattabilità e resilienza. Conosco una storia in cui alcuni personaggi sono in viaggio per trovare un combattente leggendario, chiamato il Samurai che Profuma di Girasoli; la squadra di rugby giapponese si chiama “Fiori Coraggiosi”, riflettendo il simbolo del fiore di ciliegio, rappresentativo del Giappone; e infine ho visto con i miei occhi che, durante la primavera, al fiorire dei Sakura, in ogni angolo delle città, centinaia di uomini si fermano a fotografare il loro ritorno, elargendo sorrisi: uomini che si fermano per fotografare i fiori.
Nella condizione di lentezza forzata in cui mi sono trovato, avrei potuto procedere senza farmi ammaliare dai fiori selvatici, avrei potuto annoiarmi guardando le nuvole passare davanti a me, o cedere alla stanchezza e allo sconforto.
Invece, ho scelto di cambiare prospettiva, di vedere, dove alcuni vedono fragilità, forza e resistenza, dove altri vedono ordinarietà, grazia. Proprio come le caratteristiche di quei fiori che ogni giorno danzano accanto a noi, nelle nostre case e lungo le nostre strade. Basta accorgersene.

Lunedì 2 settembre 2024

10^ tappa: St. Domingo de la Calzada - Belorado (23km)
... o almeno questa era l’idea iniziale.
Ho dovuto dare ascolto al mio ginocchio che chiedeva insistentemente una pausa, così mi sono fermato a Redecilla Del Camino, dopo soli 8km.

La situazione è la seguente: stamane, per non stancare eccessivamente il ginocchio, ho spedito il mio zaino verso la tappa successiva (Belorado). Lui è già lì, puntualmente depositato, ma non lo raggiungerò prima di domattina. Per questa giornata sopravviverò con uno spazzolino da denti, dentifricio, sapone e un ricambio.
Redecilla Del Camino, non è nemmeno un paese. È una strada. Siedo di fronte ad una Chiesa che risponde all’Ordine dei Poveri Caballeros di Cristo. Non ci sono negozi, non ci sono bar, non c’è nulla per cercare di addolcire la situazione con un eventuale acquisto. La temperatura è gradevole, la gente sospettosa. Anche se in realtà quello sospettoso sono io.
Mi chiedo se la dozzina di persone che vive qui abbia deciso di piantare le proprie radici perché trovatasi nelle mie stesse condizioni, dolorante durante il cammino. Un punto informazioni per i pellegrini vende delle magliette, indiscutibilmente lontane dal mio gusto, ne dovrò acquistare comunque una per poter lavare quella che indosso. Ora, al di là di leggere, scrivere, fotografare, riposare, mi chiedo cosa fare.
Mi pare di essere fuori dal mondo - intendo lontano dal comfort a cui sono abituato - e contemporaneamente sono divertito e incuriosito da ciò che mi riserverà il passare delle prossime ore. Probabilmente nulla, ma chissà. Ora zoppicherò lungo l’unica via di Redecilla Del Camino per cercare di scattare delle fotografie che accompagnino queste parole.

8^e 9^ tappa: Logroño - Nájera (29km) -
Nájera - St. Domingo de la Calzada (23km)

Domenica 1 settembre 2024
Mentre mi accomodo nel giardino per scrivere, da una finestra mi giunge la voce di una donna che, sorpresa, sospira: “Le Soleil”.
Camminare per 29km, un po’ sotto il sole e un po’ sotto la pioggia, e arrivare stanchi. Poi, il giorno successivo, camminare ancora per 23 km. Succede tutto lentamente, alla velocità di circa 5 km/h, e sarà così fin tanto che la prossima tappa non verrà raggiunta: Santo Domingo de la Calzada, dove una calma densa e tiepida si posa sui pellegrini, alleggerendone la stanchezza.
Quest’oggi i paesaggi si schiudevano davanti ai miei occhi, talvolta con sbuffi di bellezza, mentre altre volte vestiti di semplice funzionalità. Una ragazza giapponese mi ha insegnato una canzone che s’intitola Sanpō (camminare):

Aruko, aruko,
Watashi wa genki.
Aruku no daisuki.
Don don ikou.
Cammino, cammino,
Sto bene.
Amo camminare,
Vai, vai, cammina.

Un ragazzo del Sudafrica mi ha parlato della spiritualità di Finisterre, la fine del mondo.
Una ragazza neozelandese, seduta su una panchina, ha alleviato il dolore al mio ginocchio con una benda ... ed ora, guardando il cielo, riesco anch’io a sorprendermi per un momento del sole.

7^ tappa: Sansol - Viana - Logroño (20 km)

La scorsa notte, accolto dal silenzio, da un comodo materasso e da una gradevole brezza, mi sono calato nell’oblio che tanto anelavo.
All’alba, di nuovo in cammino, ho lasciato alle mie spalle un piccolo pueblo (Sansol), un luogo lento ed essenziale, con un solo supermercato aperto per poche ore al giorno.

Camminare, camminare, camminare fino a giungere a un Memoriale Spontaneo, dove migliaia di pellegrini hanno realizzato ciò che vedete nella prima immagine.
(<<< foto a Sx) -
E poi, nonostante il beneficio dell’oblio, con uno spirito forte e una mente relativamente quieta, il mio corpo ha espresso delle lievi perplessità. Dolore. Procedere concentrandosi sui propri passi, perché ognuno è fondamentale, fa sì che ogni sensazione si trasformi in un’entità a cui rivolgersi. Anche il dolore, quello fisico, può rivelare alcune cose su di noi o sostenerci.
Sto scrivendo mentre vado a cena, camminando ancora, ma più lentamente per non inciampare.

6^ tappa: Estella - Sansol

Giovedì 29 agosto 2024

Da Estella a Sansol (27km).
Abbiamo camminato per la prima volta sotto la pioggia e di pioggia ce n’era molta.
Abbiamo indossato il necessario per rimanere asciutti, abbiamo camminato sul fango, condiviso l’emozione di un irlandese nel rivedere un clima simile a quello a cui è avvezzo e infine ci siamo resi conto che tutto è possibile.
Attraversando questi panorami favolosi, mentre i lampi imperversavano sulle nostre teste, veniva da pensare a quanto siamo indifesi al cospetto della natura.

Foto: prima immagine del giorno l’ho scattata all’alba, prima della pioggia. >>

5^ tappa: Puente la Reina - Estella

Mercoledì 28 agosto 2024
Da Puente la Reina a Estella (21,6km).
L’apparente insistenza di un paesaggio invariabile, una monotonia che ci accompagna dolcemente. Il sole cocente che bussa insistentemente sulle nostre teste. Il continuo augurio di buon cammino da parte di tutti i pellegrini che ci sorpassano o che vengono sorpassati. Questa è la melodia che ci porta da Puente de la Reina a Estella.
Che i paesaggi si assomiglino, che il sole sia insistente e che i pellegrini si confortino a vicenda tutto ruota intorno ad una presenza mentale molto rara nella vita di tutti i giorni.


Mi sono preso in ritardo con il diario di oggi perchè impegnato ad organizzare la cena con gli amici pellegrini

4^ tappa: Cizur Menor -Puente la Reina

Martedì 27 agosto 2024

Da Cizur Menor a Puente la Reina (circa 20km).

Prima camminata sotto il sole, quasi cocente, piccoli paesini di cui, ahimè, non ricordo il nome ma di certo l’aspetto.
Altra cosa importante: il dormire.
Quando si riesce in questa “antica pratica” i dolori quasi scompaiono e la strada diventa più semplice.
È troppo presto per cantare vittoria, ma vivere il momento pensando al proprio corpo, cercando di decifrare i suoi segnali, ho scoperto essere una pratica magica che dovremmo cercare di ricordare nella vita di tutti i giorni.
Domani verso Estella e forse oltre.



foto: allineate, in colonna e al passo ...

3^ tappa: Larrasoaña - Cizur Menor

Lunedì26 agosto 2024

Ieri ho raggiunto Pamplona e ho proseguito per altri 4 km circa, fino a Cizur Menor. Un paesino molto delizioso, poche persone e molte calma (l’esatto opposto di Pamplona). Ho alloggiato al Albergue Zizur Menor - Orden de Malta.
Sette euro a notte, una ventina di posti circa e solo cinque pellegrini (me compreso). Ho dormito divinamente per la prima volta. Servizi favolosi, pulito e ordinato, anche se allo stesso tempo un po’ spartano. Per ieri è tutto (escluse le lunghe conversazioni filosofiche avute con altri pellegrini). Ora parto per Puente la Reina.

 

<< foto: Chiesa di San Miguel Arcángel a Cizur Menor

2^ tappa: Roncisvalle - Larrasoaña

Domenica 25 agosto 2024.

Oggi mi sono distaccato dal mio gruppo iniziale e ho cercato un ostello fintanto che ho trovato un luogo a Larrasoaña (Albergue Municipal).

Un paesino composto essenzialmente da una strada con un piccolo supermercato che fa anche ristorante. È gestito da un belga che parla tutte le lingue ed è ospitalissimo. Abbiamo mangiato insalata e pollo e una bottiglia di vino a 13 euro.

Ero a cena con un uomo cinese sulla cinquantina, una ragazza italiano di Trento, un chimico alimentare in divenire, e una ragazza di Atlanta, una scrittrice. Ho lasciato un gruppo e in poche ore ne ho trovato un altro. Fantastico.


PS: nella foto l'Albergue municipal >>.

1^ tappa: St.Jean - Roncisvalle

Sabato 24 agosto 2024.
Spalle doloranti, gambe stanche ma lo spirito ha di che nutrirsi. La sera prima della partenza, nell’albergues di cui ora non ricordo il nome a San Jean, c’era un brulicare di persone e un clima fantastico. Ho passeggiato per la città in diversi momenti con persone da tutto il mondo (dal Brasile all’Alaska). La cosa più incredibile è quella di trovare così tante persone diverse e allo stesso tempo vicine a te. Poi c’è stata la prima tappa: difficile, eterna e meravigliosa. Durante il cammino ho parlato con tante persone ... parlando della loro vita e di ogni cosa ci venisse in mente. E così semplice conoscere e condividere. É una esperienza magnifica. Domattina partiremo per la seconda tappa e, nonostante quello che ho scritto, sono curioso di capire se troverò anime affini alla mia.


PS:
nella foto da Sx a Dx. Io Maurizio, due neozelandesi (madre e figlia), un uomo dall’Alaska, una brasiliana e una giapponese.


Questo sito non ha fini di lucro e non fa uso di cookie di profilazione, ma è possiblile che utilizzi dei cookie tecnici e di terze parti per garantire una miglior esperienza di navigazione. Proseguendo nella navigazione del sito, si acconsente all'utilizzo degli stessi. I cookie sono minuscoli file che, a seconda del sito che si sta visitando, vengono memorizzati nel proprio computer dal programma di navigazione internet che si sta utilizzando (Chrome, FireFox, Internet Explorer, ecc.) e vi rimangono per un periodo di tempo indefinito. Ciò permette di salvare le impostazioni e preferenze e di conseguenza ricordare i dati di login per facilitare la ricerca. I cookie però, a tutela della propria PRIVACY, si possono cancellare e/o disabilitare seguendo le informazioni inserite nelle funzioni avanzate del programma (browser) utilizzato per navigare e fare le ricerche in internet. Tutti i loghi, nomi e marchi commerciali e le immagini riprodotte in questo sito sono dei rispettivi proprietari
> webmaster: Oriano Rinaldo - www.pellegrinibelluno.it <