diario di cammino di Angela Maria Seracchioli (inverno 2002)
pag. 16

EQUIPAGGIAMENTO

Il mio zaino pesava 12/13 kg. Sembra tanto ma mi sono resa conto che non avrei potuto fare a meno di niente avendo bisogno di avere cambi asciutti e caldi vista la stagione, a beneficio di chi pensa di fare il Camino di inverno qui di seguito ho scritto la lista delle cose che avevo con me….devo dire che le scelte di materiale fatte mi hanno pienamente soddisfatta per cui le consiglio a chiunque.
Zaino: da 65 l. (il mio è un Karrymoor lady ) l’importante è che abbia cinghie regolabili in vari modi e la cintura in vita che scarica tanto peso sulle anche.
Copri zaino: indispensabile visto che non esiste zaino che ti garantisca una perfetta impermeabilità.
Mantella: leggera è un aiuto in più contro la pioggia
Bacchette da trekking: sono state le mie fide compagne, mi hanno ritmato il passo, sostenuto in salita e discesa, scaricato parte del peso dalle spalle, tenuto in moto le braccia che altrimenti penderebbero immote…è un optional ma per me sono state un moderno sostituto del più folkloristico ma scomodo "Bordon" da pellegrino.
Sacco a pelo: il mio è da – 5 e sono stata molto calda, si può avere anche un sacco a pelo meno tecnico perché nel caso di molto freddo, negli albergue ci sono quasi sempre delle coperte.
Giacca a vento: La mia è di goretex con interno estraibile di pile. L’ho vestita quasi sempre senza l’interno che usavo come pile alla sera.
Pantaloni: 2 paia, uno da trekking estivo in teflon, leggeri e si asciugano con niente. Il secondo paio da trekking invernale con l’interno di wind stopper, caldi ma non troppo, morbidi, buoni per il vento
Sotto pantaloni: mutandoni di materiale traspirante, tengono caldi i muscoli e non fanno sudare per cui si è sempre asciutti
Calzini: 3 paia dello stesso materiale dei sotto pantaloni, fantastici, sottili, leggeri e sempre asciutti non ho avuto neanche un accenno di vesciche e questo lo devo ai calzini e agli scarponi giusti….evitare la lana, ho visto gente con vesciche mostruose per i calzini sbagliati. + 2 paia più grossi da riposo
Scarponi: Io ho dei fantastici scarponi tedeschi i Meindl sono costati tanto ma sono: morbidi, solidi, perfettamente impermeabili e leggeri
Scarpe da mezzo trekking: da mettere alla sera e come alternativa nel caso gli scarponi avessero dei problemi.
1 T Shirt di cotone
2 sotto giacca a collo alto (quelli da sci) di pile leggero
1 camicia di pile pesante
1 gillet di pile pesante (eccezionale per quando fa fresco ma si ha piacere di avere le braccia libere. Inoltre imbottisce le spalle)
la scelta di tutto in pile è dettata dal fatto che asciuga in fretta ed è morbido
Biancheria: (non portate tanta biancheria meglio fare il bucato tutte le sere e se si usa materiale tecnico traspirante asciuga in fretta)
3 canottiere di materiale traspirante
5 paia di mutande
1 berretta di lana o pile
1 scalda collo
1 berrettino di cotone con visiera
1 torcia elettrica leggera
1 borraccia di metallo (può servire anche da borsa dell’acqua calda!)
1 borsina per toilette (riducete al minimo tutto, con un pezzo di sapone ci si lava e si lava la roba!)
1 borsina farmacia: io avevo: aspirine, 1 crema per le tendinite, ne ho trovata una ottima all’artiglio del diavolo, cerotti, il Tea Tree Oil (ottimo disinfettante naturale che è anche cicatrizzante)
forbicine, aghi, aghi da balia e cotoni.
1 quaderno per il diario (vi verrà voglia di scrivere)
la guida:
. quella italiana non è male ma andrebbe aggiornata
· quella pubblicata dal Pais, la spagnola è più esauriente ma un poco ingombrante
· quella inglese pubblicata dagli amici del camino di San Giacomo inglesi e che si può ordinare via internet non contiene carte ma è aggiornatissima ed ottima per avere le ultime notizie su gli albergue e sulle possibilità per mangiare nei vari paesi

la credenziale: se volete l’italiana (che è considerata la più bella da tutti quelli che fanno il Camino vi dovete rivolgere a Perugina) se optate per la spagnola la potete ricevere a Roncesvalles
1 libro da leggere: questo è un optional, se decidete di sopportarne il peso è bello avere qualcosa da leggere nelle lunghe sere, io non l’avevo ma lo desideravo.
Ed infine: LA CONCHIGLIA non è necessaria ma mi sentivo onorata di portarla legata allo zaino!

Ed Infine….
Un amico, mentre camminavamo sferzati da una neve gelata, mi ha recitato una poesia di T. S. Eliot che ha in sé il profumo e il senso del " Camino d’Inverno" ancora di più ora che sono tornata di allora. E’ stato un bel dono di cui gli sono grata e che voglio donare a voi :

IL VIAGGIO DEI MAGI

Fu un freddo inverno per noi,
Proprio il tempo peggiore dell'anno
Per un viaggio, per un lungo viaggio come questo:
e vie fangose e la stagione rigida,
Nel cuore dell'inverno.
E i cammelli piagati, coi piedi sanguinanti, indocili,
sdraiati nella neve che si scioglie.
Vi furono momenti in cui noi rimpiangemmo
I palazzi d'estate sui pendii, le terrazze,
E le fanciulle seriche che portano il sorbetto.
Poi i cammellieri che imprecavano e maledicevano
E disertavano, e volevano donne e liquori,
e i fuochi notturni s'estinguevano, mancavano ricoveri,
E le città ostili e i paesi nemici
Ed i villaggi sporchi e tutto a caro prezzo:
Ore difficili avemmo.
Preferimmo alla fine viaggiare di notte,
Dormendo solo a tratti,
Con le voci che cantavano agli orecchi, dicendo
Che questo era tutto follia.
Poi all'alba giungemmo a una valle più tiepida,
Umida, sotto la linea della neve, tutta odorante di vegetazione;
Con un ruscello in corsa ed un molino ad acqua che batteva il buio,
E tre alberi contro il cielo basso,
E un vecchio cavallo bianco al galoppo sul prato.
Poi arrivammo a una taverna con l'architrave coperta di pampini,
Sei mani ad una porta aperta giocavano a dadi monete d'argento
E i piedi davano calci agli otri vuoti.
Ma non avemmo alcuna informazione, e così proseguimmo
Ed arrivati a sera non un solo momento troppo presto
Trovammo il posto; cosa soddisfacente voi direte.
Tutto questo fu molto tempo fa, ricordo,
E lo farei di nuovo, ma considerate
Questo considerate
Questo. ci trascinammo per tutta quella strada
Per una Nascita o per una Morte? Vi fu una Nascita, certo,
Ne avemmo prova e non avemmo dubbio. Avevo visto nascita e morte,
Ma le avevo pensate differenti, per noi questa Nascita fu
Come un'aspra ed amara sofferenza, come la Morte, la nostra morte.
Tornammo ai nostri luoghi, ai nostri Regni,
Ma ormai non più tranquilli, nelle antiche leggi,
Fra un popolo straniero che è rimasto aggrappato ai propri idoli.
Io sarei lieto di un'altra morte.

T.S. Eliot, 1927

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