diario di cammino di Angela Maria Seracchioli (inverno 2002)
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26 novembre - Palace de Rei - Arzua 29 km

Risveglio alle 8.30, colazione in un bar e chiacchiere con l’australiana, loro vanno ad Arzua io ho in programma Melide a 15 km. ieri notte la gamba mi faceva male, parto alle 9.30 il sentiero è bello, non piove e procedo veloce fra gli eucalipti in una campagna molto dolce. Mi sento straordinariamente bene, a 1 km. da Melide, sono solo le 12,00 mi fermo a visitare una chiesetta poi il secondo caffè della giornata e nel bar rincontro l’australiana. Decido di proseguire mi sento come se non avessi camminato neanche un chilometro e la campagna è un su e giù di prati e boschetti è solo a 1 ora da Arzua che incomincia a piovere ma non mi preoccupo, sto veramente bene ed è per questo che in solo 6 ore effettive di cammino faccio 29 km. che è un record personale. L’albergue ad Arzua è molto bello, in una vecchia casa restaurata, il pavimento è di legno, è molto pulito e le docce sono caldissime e ben organizzate. Ora siamo proprio alle porte di Santiago…il monte del Gozo è a solo 38 km.! Vorrei che fosse la mia meta di domani. Ritrovo Eather e Ben (l’australiana e il suo ragazzo) all’albergue verso la fine del pomeriggio, oggi è stato per loro il giorno di crisi e hanno camminato per tanto tempo nella pioggia. Facciamo amicizia con una spagnola che fa solo gli ultimo 100 km. è giovanissima si chiama Vanessa ed ha male dappertutto, zoppica e ha brutte vesciche, è molto simpatica. Ho saputo che c’è un ristorantino che fa un ottimo "menu del peregrino" e così andiamo tutti a cena, è vero per 7 euro facciamo una gran buona cena vino e "Tarta di Santiago" compresa. Andiamo a letto alle 22.00, che è troppo presto per me, il corpo ha bisogno di distendersi ma io non riesco a dormire così tanto e all’una sono di nuovo sveglia, invidio chi si fa delle notti intere di sonno. Ho puntato la sveglia alle 7.00 domani proverò a fare i 38 km. Sono presa dalla malinconia, tutto sta per finire come tutte le cose più belle proprio ora che mi sento così in forma…non so cosa darei per proseguire, per andare almeno fino a Finis Terrae ma non ho tempo e nemmeno il denaro per farlo….mi immagino le feste che si faranno a Santiago, spero di ritrovare gli amici che sono ancora dietro di me, conto di stare lì due giorni….ora so che non era necessario saltare delle tappe ma non potevo saperlo quando una tappa di 25 km. mi pareva lunga.

27 novembre - Arzua – Monte del Gozo 38 km. (in 8.30 contando una sosta di mezz’ora)

Eccomi qua alle porte di Santiago in questo enorme baraccone che è l’albergue del Monte del Gozo…800 posti letto e per ora siamo solo due pellegrini, io e uno spagnolo in bicicletta….La guida diceva 33 km. ma è proprio vero che sono 38. Partenza in silenzio alle 7.45 faccio un poco di colazione con quello che ho con me e poi scopro che nella piazzetta vicino all’albergue c’è un bar aperto…bella notizia! Caffè latte al buio poi parto. Fa un po’ d’effetto camminare al buio in un bosco che non si conosce….ho la pila accesa ma mi sento come cappuccetto rosso. Ci sonoancora le stelle in cielo, fra grossi nuvoloni mossi dal vento poi, una bella alba. La campagna è sempre molto bella, il sentiero è tutto un su e giù fra boschi d’eucalipto e praterie. Il vento aumenta ed arrivo all’Alto di Sant Irene fra delle folate che ti ribaltano. Un panino gigante che per fortuna è diviso in due, un cappuccino e riparto; fino a qui ho tenuto la media dei 4/5 km. all’ora ma adesso calo, il vento è sempre forte e fa tanto rumore nei boschi di eucalipto, poi attacca a piovigginare ma sono accaldata e mi fa piacere, i piastrini che segnano i chilometri mancanti a Santiago sonorassicuranti. Ora inizia a piovere forte proprio quando passo vicino all’aeroporto di Santiago, in un attimo sono fradicia e sotto la pioggia battente non posso fare la foto tanto agognata, la pietra tutta scolpita con scritto Santiago. Da qui inizia la pena del giorno, su e giù, dentro e fuori dei boschetti e delle colline ….sulla guida c’era scritto che dopo l’aeroporto si passava vicino alla sede di Tele Galizia come se fossero stati uno vicino all’altro, niente di tuttoquesto….ci vuole almeno un’ora di saliscendi per le colline prima di passare davanti alla televisione, ora cammino pianissimo vado avanti nell’attesa di un fantomatico paesino di San Marcos che dovrebbe essere alle porte del Monte del Gozo e ci arrivo quando ho perso l’ultima speranza. Mi sento come il primo giorno del Camino. Stremata e fradicia. Quando arrivo all’albergue mi trovo davanti una sorta di paese fantasma, una grande piazza e una serie di casette che paiono baraccamenti militari, nessuno in giro. Per fortuna che c’è Miguel l’albergador di turno che mi consola, mi accende il riscaldamento e mi spiega che nella "grande piazza" c’è una lavanderia. Dopo una doccia riparatrice vado a fare il bucato….sta sera, di nuovo, mi sento sola, stupidamente mi ero aspettata una sera di festa…ma con chi? Il tramonto è giallo , bello. Nell’unica caffetteria aperta ci sono pellegrini sparsi a i vari tavolini, all’inizio non ci si parla…penso: "di nuovo nella vita normale, non siamo più pellegrini" Poi , invece, faccio amicizia con un signore irlandese anziano che è la terza volta che fa il Camino a modo suo fermandosi anche intere settimane dagli amici che si è fatto nei vari luoghi. C’è anche un architetto austriaco che è arrivato da due giorni e che scriverà un libro sul Camino poi si aggiungono altri. Insomma un disastro di serata si trasforma in qualcosa di piacevole e finiamo per fare la mezza, orario impensabile lungo il Camino, ma domani si cammina solo per 5 km…..siamo arrivati!

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