Cammino Primitivo - il racconto di Elda (agosto 2007)
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Cadavo Baleira - Lugo km 31,5
Partenza ore 6,20 e colazione con banana, merendine e yogurt. E' buio e fa freddo, arriviamo a Castroverde alle 9.00 e ci fermiamo in  un bar, lì troviamo altri pellegrini partiti prima.
Colazione e via,  sulla strada il termometro segna 11°C. Questo è l'unico paese sulla strada dove si possa comperare qualcosa.
Dopo un po' gli spagnoli rallentano, io procedo con lo Sfolgorato, che abbia tutte le rotelle a posto? Superiamo la giovane coppia di spagnoli. Il paesaggio è più dolce di quello delle  Asturie, non ci sono grandi dislivelli ed il tempo è bello, piacevolmente ventilato. Attraversiamo  piccoli villaggi adagiati sulle colline, il cielo è in continuo movimento.
Finalmente Lugo appare, ci vorrà ancora 1/2 ora, devo far pipì, ma resisto. Arriviamo in periferia, squallida come tutte le periferie, perdiamo i segnali, la via  per l'albergue passa per una Porta che si apre nelle mura che circondano la città, ma  "Sfolghi" sbaglia nonostante le dettagliate informazioni che possiede. Arriviamo alle 12.30, l'albergue è chiuso ed apre alle 13.00. Stefano, bontà sua mi offre un caffè, lui non pranza mai, cena come un lupo, ma ieri si è sbafato un mio megapanino.
Aspetto davanti all'albergue che è situato nel centro città e mi mangio un panino, che fame!. All'una puntuale arriva l'ospitalero che mi timbra il sello, poi doccia, bucato. Intanto arrivano gli amici pellegrini partiti da Cadavo. Faccio un giro per la città, mi devo ricredere dalla prima impressione, Lugo è una città molto bella, circondata da possenti mura romane, ha un centro storico interessante ed è piena di vita. E' la prima città vera e propria che incontro nel percorso dalla partenza.
Visito la cattedrale, gironzolo tra le viuzze piene di negozi, mi godo il sole nella piazza assolata, passo un bel pomeriggio. Vado all'ufficio turistico  per avere ulteriori informazioni e...scopro che ci sono numerosi siti archeo romani e musei. All'epoca era uno snodo commerciale importante, e le mura lo dimostrano. Ma io ho perso tempo a bighellonare per le strade, ripensando credo sia stato meglio godersi la città anzichè chiudersi in un museo.
In piazza c'è un negozio che non è cambiato dagli anni 50, lungo e stretto con gli scaffali in legno e la cassa a manovella espone abiti da comunione, da sposa per le bambine, e da ammiraglio con cordoni dorati per i maschietti, da non perdere!  Incontro Gigi, il nipote prete ha le gambe fuori uso, ma lo zio è proprio in gamba.
Rivedo Stefano e gli spagnoli, ceniamo in un ristorante quasi di lusso con cameriere in divisa. Mangio zuppa di pescado e carne alla brace, nonostante non mangi mai carne. Devo fare il pieno di proteine e di ferro, per camminare così a lungo ed a ritmi veloci, non bastano le verdure. Stefano, che figura! Pulisce tutti i piatti di portata, è senza fondo. Si torna all'albergue, in piena notte mi sveglio perchè il buon padre di famiglia già incontrato nel camino, mosso da una rabbia incontenibile, inveisce contro un francese che gli  aveva più volte scosso il letto perchè disturbato dal suo russare. Tutti si svegliano e prendono le parti del buon uomo, questo non è un albergo! Ci si deve adattare anche ai russatori.
Prendere i tappi se dà fastidio il russare!!! A proposito, l'albergue è nuovo, pulito e fornito di tutti i servizi, belle docce calde, posto cucina, letti a castello puliti, con coperte.


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