Cammino Primitivo - il racconto di Elda (agosto 2007)
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11/8/07  Villapanada (distante da Grado km 3)  Salas Km 19

Parto alle 9.00 dopo aver fatto un'abbondante colazione, i Cechi mi offrono dal pentolone latte caldo e biscotti.
Prendo la statale invece di andare a San Fresno come  indicato dall'itinerario ufficiale così  evito una salita. Lungo la statale trovo subito a destra il  segnale della concha ( ATTENTI!! bisogna seguire la direzione della coda della cometa!) che mi dirige verso un sentiero tra i boschi che mi porta a valle.
Arrivo a La Cornelle alle 11,30, prendo un caffè e proseguo. Passo davanti al convento della Cornellana dove c'è un albergue, ammiro i portici , ma non mi fermo devo recuperare il tempo perduto. La giornata è bella, l'animo leggero.
Il sentiero prosegue per boschetti con un leggero saliscendi.
Ci sono  diverse fonti, e mi piace pensare di trovare ristoro nei  luoghi dove i pellegrini di ieri si sono fermati come me.
Sono sola, ma non avverto pericoli di sorta è come se avvertissi la presenza dei tanti che hanno calcato le stesse pietre, passano i tempi, ma  le emozioni, e le necessità quotidiane sono sempre le stesse, sete, fame, un riparo per la notte.
Mi piace sentirmi parte di un'umanità che sento più vicina perchè c'è una condivisione di sentimenti al di là del tempo e dello spazio. 
Per il sentiero finora  non ho incontrato nessuno, se non alla Cornellana.
Più avanti incontro uno spagnolo, facciamo il camino insieme .
Fidarsi? Ieri l'avevo incontrato a Villapanada e mi sembrava una persona "a posto". Fa caldo, arriviamo a Salas alle 14,30 circa .
L'albergue è una stanza buia ed umida in un seminterrato, ci sono 6 letti ed una doccia, è di uno squallore unico.
Lo spagnolo mi invita a pranzare. Mi unisco ai suoi amici in un bella trattoria. Prendo una salsiccia, patate ed una birra per €9 .
Davanti a me una sonnolenta piazza con un'antica chiesa e vecchi palazzi.
Salas era una cittadina importante per gli scambi commerciali, ora è l'unica cittadina di una certo rilievo, lungo il percorso ho visto solo case sparse e piccoli villaggi a parte La Cornellana. Un buon pasto chiarisce le idee. L'albergue è troppo deprimente e decido di tornare indietro. Vado a Godas dove so c'è un albergue nuovo e pulito.
Tornare indietro non è facile, la strada è tutta un saliscendi , ci sono 4 km di distanza. Raggiungo l'albergue di Godas, non c'è nessuno, busso alla casa vicino,una vecchina mi dice  che la porta è aperta. Che sciocca non aver provato prima. Entro,  è tutto nuovo!!! Pulito ed in ordine. Doccia, bucato, messaggi per casa e... cosa faccio ora?
Nel paese non c'è nulla, solo mucche.
Mi chiudo a chiave, l'albergue è enorme, sono sola e...non si sa mai.
Scrivo il mio diario, intanto comincia a piovere. Ad un tratto sento bussare forte ed un gran vociare. Cavolo! Chi sarà mai? Apro e mi trovo cinque ciclisti portoghesi un po' contrariati. Spiego perchè ho chiuso la porta e mi capiscono, sono proprio dei gentiluomini. Dopo essersi cambiati, mi invitano a Salas, non possono lasciare una senora da sola. Andiamo in città taxi, si cena insieme e  passo una bella serata c'è la musica della banda e rivedo alcuni pellegrini incontrati nel Camino.

 

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