Cammino Primitivo - il racconto di Elda (agosto 2007)
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PARTITA da OVIEDO alle 8,30, ho seguito il percorso che parte dal centro città segnato su  una mappa che mi hanno dato all'ufficio turistico.
Non ci sono segnali in città per il Camino Primitivo, quelli che vedete sulla pavimentazione le “conche” o conchiglie portano ad AVILES !
E' bene chiedere informazioni per raggiungere San Lazaro, pochi o nessuno sa del sentiero del Camino Primitivo. Dopo San Lazaro,  io ho sbagliato strada.
Non ho visto  l' indicazione ad in incrocio, non c'era nessuno a cui chiedere e... mi sono incamminata verso un altipiano deserto, qualche mucca e tanta erica.
Ero sola, cupi pensieri  mi affollavano la testa ... se passa qualcuno con bieche intenzioni non ho scampo. Ho avuto paura, ad un certo punto, ho corso. Per quel passo saranno passate tre o quattro auto. Ho allungato il percorso di 15 km.
Finalmente sono tornata sulla retta via, per strada non mi fermo, devo recuperare il tempo, sgranocchio delle barrette energetiche (ne ho una buona scorta e sono quelle a buon prezzo) UTILISSIME!! Ricche di zuccheri e di cereali danno energia immediata. Per strada mangio mele colte dagli alberi e bevo l'acqua dalla bottiglia. Una breve sosta per un boccadillo ed un caffè ad un bar e via di nuovo.
Per fortuna sono bene allenata. Le escursioni in montagna e la corsa quasi quotidiana  sono state un ottimo allenamento. PREPARATEVI con un buon allenamento a vostra misura.
Arrivo a Grado, compero frutta, pane, yogourt, prosciutto, 2 pomodori e biscotti;
Dopo Grado non ci sono più negozi prima dell'Albergue di Villaparena.
L'ultimo tratto, dopo tanti boschi, pascoli e villaggi è il più brutto.
Percorro la statale che è tutta in salita facendo attenzione di non  essere investita dai camion. Sono stanca, avrò percorso 35 km o più invece dei  21 previsti dalla tappa. L'albergue sembra irragiungibile.
Bisogna fare attenzione per imboccare la stradina che conduce all'albergue, si trova a destra e non ci sono indicazioni, c'è solo scritto Villapanada. Arrivo alle 18.00 l'albergue è spartano, chiedo le chiavi al vecchietto che abita nella casa dirimpetto al di là della strada. E' gentile e mi accende lo scaldabagno.
Letti a castello, pulizia molto sommaria, posto per la cottura.
Mi faccio la doccia, poi il bucato, mi sistemo e fuori  sul tavolo mi godo il panorama e il panino. Sono sola, e mi piace  fare le mie cose con calma, mi piace il silenzio e la quiete. Che dura poco, interrotta da una comitiva di boy scouts cechi dotati di furgone. Son giovani... e fanno casino, anch'io lo ero e facevo casino.
Hanno l'età di mio figlio.
Incontro anche due pellegrini già visti per strada e  ci intratteniamo chiacchierando in inglese e misto italo spagnolo.
La comunicazione supera le barriere delle rispettive  lingue, mi va di scambiare quattro chiacchiere dopo tanto silenzio.  
E poi alle 10 tutti a nanna, si dorme alla grossa.

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