Sergio Bezzanti (MO) racconta: tappa Leòn/San Martin del Camino - 2 gennaio 2013
Lungo la statale, avvicinandomi a un gruppo di case, ho notato che le
frecce gialle aumentavano e anche il simbolo della conchiglia (inserito
nel marciapiede) era ben disegnato e decorato, infatti, dopo qualche
metro mi fermo davanti a una casetta dove, fuori dalla finestra al pian
terreno, era stato messo un cesto e dentro questo erano state disposte ordinatamente delle cose da mangiare: mele, noci, patatine,
m&m’s, caramelle, arance. Il cartello scritto a pennarello invitava il
pellegrino a prendere ciò di cui aveva bisogno senza lasciare offerte; il
muretto della casa era dipinto per segnalare che li ci si poteva sedere
e riposare e se non fosse stato all’ombra l’avrei fatto anch’io invece,
soddisfatto della mia colazione ho ammirato l’impegno del proprietario della casa e sono ripartito.
Dopo aver fatto un passo si apre la
finestra e mi sento chiamare "‘Pelegrino!", era il l’artefice di quel punto
di ristoro (un signore anziano) che mi invitava caldamente a prendere
qualcosa sicché ringraziando ho preso una mela, poi dopo un altro
invito un po’ di patatine e alla fine anche gli m&m’s e 2 caramelle.
Tutti qui mi dicono che questo e’ il Cammino, la gente di questi paesini e’ nata vedendo passare mezzo mondo davanti alle loro case,
tutti gli anni per tutti i giorni dell’anno; oltre che il rispetto, in molti
casi, c’è un vero e proprio amore per il Pellegrino.
Io immaginavo quel
signore che mi osservava da dietro la finestra e che non ha resistito
vedendomi andare via senza aver preso nulla, per inciso, le patatine
erano fresche e croccanti, la mela ottima e anche gli m&m’s e dovevate vedere la cura con la quale i sacchetti erano rivoltati... in modo
che fosse semplice servirsi senza dover infilare la mano.
Sergio Bezzanti
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