Lettera aperta agli amici pellegrini |
Carissimi/e,
lo scambio d’impressioni avuto tramite e-mail, a proposito del nostro “ pellegrinaggio “,è stato molto interessante, sia per aver messo in evidenza l’emozione che abbiamo provato nell’esserci sentiti uniti spiritualmente con quanti nei secoli hanno percorso lo stesso “Camino”, sia per avere constatato ch’è stata un’esperienza entrata per sempre a far parte dei nostri ricordi più belli e indimenticabili.
Siamo tornati a casa con l’animo più leggero e con la sensazione di aver vissuto, questo periodo, in un’atmosfera fuori dal tempo, dallo spazio e percepita come…”magica”.
Io credo che una caratteristica peculiare del camminare, in certe condizioni, ci abbia permesso di capire la bellezza dell’essenziale e la genuinità dei rapporti.
Il Cammino ha avuto questa capacità: di essere stato il mezzo attraverso il quale abbiamo fatto questa scoperta.
Ecco che tutto questo, a noi uomini del XXI° secolo: moderni, supertecnologici e ormai fondamentalmente materialisti, ha stupito!
Nello stesso tempo ci ha procurato sensazioni che abbiamo cercato di definire in molti modi, ma in fondo, sostanzialmente inspiegabili.
Esse, infatti, sono ormai così lontane dalla nostra vita quotidiana, che per definirle non possiamo che dare loro un’aurea di magia, collocandole così al di fuori della nostra razionalità.
Mentre, io credo, che la vera Magia di questo lungo pellegrinare, sia stata quella di averci fatto sperimentare e vivere, in maniera concreta, quei valori insiti nel profondo di ogni Essere che si voglia definire umano.
Dal profondo del cuore e con amicizia,
Ruggero pellegrino jacobeo
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