El Cristo crucificado de la catedral de Burgos.
Il Cristo crocifisso della cattedrale di Burgos è una delle immagini che suscita più devozione da parte dei suoi abitanti. Si racconta che un ricco mercante amico degli Agostiniani (monaci missionari) in procinto di partire per un viaggio nelle Fiandre, li supplicò di pregare per il buon andamento del suo viaggio promettendo che al ritorno avrebbe fatto loro un regalo. Durante il viaggio di ritorno fatto via mare, mentre si dispiaceva per non aver procurato nessun regalo e quindi non aver mantenuto la parola data, vide galleggiare sopra le onde, una cassa di legno. Issatala a bordo, scoprì che conteneva un crocifisso a grandezza naturale. Subito pensò ecco, questo sarà il mio regalo. Quando arrivò a Burgos avvenne una cosa strana perchè tutte le campane della città cominciarono a suonare a festa da sole. A questo Cristo in croce vengono attribuiti molti miracoli; addirittura nel XVI secolo si scriveva di ben 18 morti miracolosamente ritornati in vita. Il crocifisso stupiva, perchè era fatto con un materiale sconosciuto. Gli abitanti del luogo affermavano che fosse fatto di pelle di bufalo trattata con sostanze vegetali che davano alla materia una plasticità unica tale da rendere quasi reali, gli arti e il volto di Gesù. Racconta la tradizione che addirittura i capelli avessero la ricrescita e che i chiodi fossero veri. Si dice infatti che Isabella la Cattolica, forse un po' scettica su quanto veniva raccontato di tale crocifisso, durante una visita, pretese di levare uno di questi chiodi per verificare se realmente fosse un chiodo vero; infatti il chiodo si sfilò proprio come un vero chiodo e il braccio del Cristo cadde come quello di una persona vera. La regina rimase sconvolta e riconobbe che quanto veniva affermato sul crocefisso era vero e chiese perdono per la sua diffidenza.
Note e curiosità:
E' singolare come a volte molte cose si incrocino. Una amica siciliana leggendo questa pagina, ha scoperto che nel suo paese di Scicli in provincia di Ragusa nella sacrestia della chiesa di San Giovanni evangelista ci sia un dipinto che ricorda in tutto il Cristo di Burgos. La presenza a Scicli, nella chiesa di San Giovanni, di tale dipinto si giustifica perché la fondatrice del monastero annesso alla chiesa, donna Giovanna Di Stefano, baronessa di Donnabruna, era moglie di Don Girolamo Ribera la cui famiglia, di origine spagnola, era arrivata a Scicli nella seconda metà del secolo XVI.