diario di cammino di Veronica Bronzato di Belluno (luglio-agosto 2005)
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26 luglio: Leon-Hospital de Orbigo 35km. Le tappe cominciano a farsi sempre più dure, mai sotto i 30km, la meta diventa sempre più vicina e la forza di volontà deve cominciare a farsi sentire. I piedi fanno ancora tanto male, ma ormai non ci si bada più. È difficile uscire da Leon, non ci sono molti segnali, ma di solito si segue la massa di pellegrini che si vedono per le strade. Dopo ancora asfalto si esce dalla civiltà, si trova lo sterrato. Gli ultimi chilometri sono su brutto sterrato a sassi grandi, ma è tutto pianeggiante, anche noioso. A Hospital de Orbigo c’è un rifugio parrocchiale, il peggiore finora trovato, ma ci si adatta a tutto. 3€, acqua calda con un po’ di fortuna.

27 luglio: Hospital-Rabanal del Camino 38km. Come tappa intermedia c’è Astorga, una bella città, per il resto il cammino è sempre su sterrato, spesso accanto alla strada asfaltata. In effetti, le tappe prima e dopo Leon sono noiose soprattutto per chi sta macinando chilometri da ormai più di due settimane. A Rabanal ci sono quattro rifugi, non c’è problema per trovare posto. C’è un piccolo alimentari, ma anche un ristorante. L’albergue municipale costa 3€, è carino, con letti a castello e materassi a terra.

28 luglio: Rabanal-Ponferrada 32km. La scenografia comincia a cambiare, si sale alla Cruz de Hierro fino a 1500 metri d’altitudine circa. Siamo nel clima di montagna, se piove fa freddo anche d’estate. Non sono comunque sentieri difficili, anzi è una piacevole camminata, piedi ormai insensibili a qualunque cosa. A Ponferrada ci sono diversi albergue, attenzione perché ora la gente è veramente tanta. Il rifugio parrocchiale è a offerta libera, è bello, con possibilità di usare la secadora (l’asciugatrice). Poco distante si può mangiare. È bello da visitare il castello, tutta zona dedicata ai Templari.

29 luglio: Ponferrada-Trabadelo 34km. Ci si può fermare anche a Villafranca del Bierzo, è un bel centro. I chilometri sono macinati senza nemmeno pensarci e questa è una tappa piuttosto semplice. Meglio però dormire in centri poco “commerciali” come appunto a Trabadelo o a Pereje per trovare posto a dormire. L’albergue non è il massimo e costa 6€, ma la doccia è calda e il letti sono comodi. Per mangiare c’è un Market e il rifugio ha la cucina (senza gas).

30 luglio: Trabadelo-Triacastela 39 km. Si passa finalmente in Galicia, che offre una scenografia sicuramente più varia e verde. Per arrivare a O Cebreiro si fa fatica tra salite montagnose e non è molto bello vedere all’arrivo i turisti freschi appena scesi dalla corriera…E’ un bel paese, forse troppo commerciale, ma vale la pena fermarsi, non troppo se si vuole arrivare per tempo a Triacastela. Il percorso, salvo qualche salita, è semplice. Da questo momento ogni 500 metri un ceppo indica la distanza da Santiago, un po’ angosciante per la verità…Se è una bella giornata il percorso è piacevole, ma diventa difficile trovare posto per dormire. A Triacastela c’è un rifugio a inizio paese, in più ce ne sono tre privati a 7€. Altre stanze si possono trovare per 10€. Alla peggio si dorme per terra sul prato, fuori dal primo rifugio.

31 luglio: Triacastela-Sarria 18 km. Qui si scoppia, mancano 110 km. A Sarria arrivano treni carichi di pellegrini, perché l’attestato del Cammino, la Compostela, viene dato a chi compie a piedi almeno gli ultimi 100km. Trovare da dormire è difficilissimo se si arriva nel pomeriggio. Comunque non ci sono solo albergue, ma con un po’ di fortuna ci sono anche bar che offrono qualche stanza, ce n’è uno al ceppo che indica 111,5km a Santiago.

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